Era chiamata la “Ragazza Eroe dei Tre Picchi”: Viktoria Savs. Travestita da Viktor, arriva sul fronte dolomitico nel 1915. All’età di 17 anni perde una gamba e ritorna come eroina di guerra. Il soldato di prima linea, presto dimenticato, si unisce ai nazionalsocialisti nel 1933, dove sente che le sue convinzioni sono in buone mani. Lavora per la Wehrmacht a Belgrado durante la seconda guerra mondiale. Fino alla fine della sua vita nel 1979, Viktoria Savs ha partecipato con orgoglio alle riunioni dei veterani. Questo è anche il caso di quest’opera, in cui Savs, come diva androgina, incontra le persone e le situazioni della sua vita come fantasmi. Guarda con coraggio alle sue esperienze, ai suoi sogni e infine a se stessa. Basandosi sulla sua biografia, Martin Plattner percorre metaforicamente e con molta sensibilità linguistica l’arco da una figura femminile “difficile” ai meccanismi che minacciano la nostra società ancora oggi.

Il ghiaccio morto – un ghiaccio del ghiacciaio che è stato tagliato fuori dalla parte attiva del ghiacciaio e quindi non si muove più – diventa un simbolo per la gamba amputata di Savs e gli atteggiamenti ritenuti morti, che conferiscono a questo materiale un’attualità spaventosa. La vita di Viktoria Savs riflette l’attuale rinascita del nazionalismo e il nascente fanatismo. I colori del suo personaggio ispirano a Manuela Kerer i colori del suono. Come Viktoria stessa, spesso risuonano tra le righe. Per l’autore tirolese Martin Plattner, “Toteis” è un “racconto dell’eroe” pazzo, a volte amaramente malvagio.

Spettacolo in lingua tedesca.